MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI

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MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI

Operazione di riduzione 8e in taluni casi di espansione) dei genitali femminili interni ed esterni, praticata in culture di matrice religiosa diversa. Possiede una valenza socio-culturale e viene effettuata in oltre 40 Paesi del mondo distribuiti prevalentemente nell’Africa sud-sahariana e nelle regioni dell’Asia sud-orientale. Sono Paesi in cui è anche presente l’usanza delle spose bambine o adolescenti, che all’arrivo al matrimonio hanno già alle spalle un decennio di infibulazione. Rappresenta il riconoscimento all’identità adulta (in contraddizione alla pratica infantile effettuata), facendo quindi ricorso a quello che è il motivo psicosessuologico che viene realizzato con la mutilazione: la riduzione o eliminazione del tessuto sensibile dei genitali esterni, riconosciuti come sede del piacere sessuale. Lo scopo diretto è quello di evitare alla donna il desiderio sessuale, mantenere la castità e la verginità prima del matrimonio e la fedeltà dopo il matrimonio. Al momento del primo rapporto sessuale e del parto, l’orifizio ridotto con l’infibulazione viene temporaneamente allargato con l’incisione di una lama (v. infibulazione).